Ceci n’est pas une flûte – CD Stradivarius

5 STELLE su MUSICA 

 

5 STELLE su CLASSIC VOICE

5 STELLE su Amadeus

 

 

 

Laura Faoro padroneggia con assoluta sicurezza la molteplicità di stili con cui si confronta e una particolare cura è stata posta nella registrazione per ciò che riguarda i rapporti tra strumento ed elettronica (P. Petazzi, Classic Voice)

Un’affascinante immersione nelle possibilità del flauto contemporaneo (R. Marzà, Amadeus)

(…) soprattutto, direi, un’intelligenza musicale acutissima, capace di penetrare l’essenza delle composizioni affrontate per restituirla in interpretazioni in cui la definizione di ogni dettaglio trova posto nel costruirsi di un disegno unitario, nella tensione interna di un discorso musicale di estrema coesione (L. Rossetto Casel, MUSICA)

Un’artista che ci permette di viaggiare dentro le partiture sfruttando il suo Nagahara alla stregua di un sommergibile in missione. E’ un risultato raggiunto grazie a indiscutibili capacità tecnico-virtuosistiche e, soprattutto, per il tramite di una sensibilità fuori dal comune, in grado di restituire la dimensione umana delle partiture (P. Poggio, BLOW UP.)


Flute drawing (front cover, inlay): Laura Faoro

NUOVA USCITA DISCOGRAFICA PER STRADIVARIUS 

Settembre 2021 

STR 37205

Ceci n’est pas une flûte

Metamorfosi flautistiche tra XX e XXI secolo

Laura Faoro, flauti

Massimo Marchi, elettronica e sound processing

In collaborazione con AGON

 

Vista in esploso del flauto (booklet, inlay): Gabriele Faoro (Gaab)
Vista in esploso del flauto (booklet, inlay): Gabriele Faoro (Gaab)

 

“Ceci n’est pas une flûte è un calembour di magrittiana memoria che rappresenta la volontà di proporre con questo disco un’esperienza d’ascolto sinestetica, in un gioco di miraggi sonori, illusioni ed allusioni.
Tale suggestivo obiettivo è stato perseguito fin dal suo concepimento, a partire dall’idea che la registrazione su CD potesse portare con sé il valore aggiunto di un’operazione di microscopia musicale, attraverso una microfonazione ricca e accurata, unita ad un fine lavoro di sound processing, che ha trattato l’ambienza e l’elettronica come vere e proprie entità cameristiche in duo con il flauto.
Dunque proprio il lavoro d’incisione ha significato offrire una resa chirurgica dei brani impossibile nel live, in un’estetica non fine a sé stessa, bensì volta a trasmettere al meglio la polisemia del linguaggio contemporaneo secondo il quale nulla è mai come sembra” (Laura Faoro)


MARIO LAVISTA Canto del alba for amplified flute | 9’21”
(*1943)

KAIJA SAARIAHO NoaNoa for flute and electronics | 8’03”
(*1952)

SALVATORE SCIARRINO Come vengono prodotti gli Incantesimi? (arranged by Laura Faoro for solo bass flute) (*) | 7’06”
(*1947)

VITTORIO MONTALTI Labyrinthes for bass flute and electronics (*) | 12’23”
Sotterraneo – Oscuro – Sotterraneo – Grottesco –
Meccanico – Oscuro
(*1984)

LUCA FRANCESCONI Tracce for solo flute | 9’23”
(*1956)

NADIR VASSENA for solo flute | 4’49”
(*1970)

CESARE SALDICCO Spire V for amplified flute and electronics (*) | 7’41”
(*1976)

FAUSTO ROMITELLI Dia Nykta for solo flute | 4’40”
(1963 – 2004)

IVAN FEDELE for flute and live electronics (*) | 11’00”
I Con andamento flessibile – II Più lento –
III A tempo, serratissimo – IV Con andamento flessibile
(*1953)

 

(*) first CD recording

 

Worldwide distribution: MILANO DISCHI s.r.l. – Via Sormani,18 – 20093 Cologno Monzese (MI) – Italy
Tel. (+39) 02 – 25396575/566 e-mail: stradivarius@stradivarius.it – http://www.stradivarius.it


PRESENTAZIONE DEL CD AL MA/IN Festival, dicembre 2021

 

 

 

 

 

 


PRESENTAZIONE DEL CD A RAI RADIO 3 – RADIO 3 SUITE Magazine, a cura di Fabio Cifariello Ciardi:

https://www.raiplaysound.it/audio/2022/02/Radio3-Suite—Magazine-del-06022022


PRESENTAZIONE DEL CD per Clocks and Clouds su RadiostART, a cura di Stefano Taglietti:

puntata n° 183


PRESENTAZIONE DEL CD per la rassegna Musica da Leggere a cura del Conservatorio G. Verdi di Milano:

diretta FB sui canali del Conservatorio e di AGON


RECENSIONI:

DISCO DEL MESE premiato con 5 stelle dalla rivista MUSICA, febbraio 2022.

“Gran parte del merito va alle letture proposte da Laura Faoro e Massimo Marchi, animate da una padronanza strumentale di prim’ordine; e soprattutto, direi, da un’intelligenza musicale acutissima, capace di penetrare l’essenza delle composizioni affrontate per restituirla in interpretazioni in cui la definizione di ogni dettaglio trova posto nel costruirsi di un disegno unitario, nella tensione interna di un discorso musicale di estrema coesione.”
(Luca Rossetto Casel, MUSICA, febbraio 2022)

 

 

 

 

 


5 STELLE dalla rivista Classic Voice, aprile 2022.

“Laura Faoro padroneggia con assoluta sicurezza la molteplicità di stili con cui si confronta e una particolare cura è stata posta nella registrazione per ciò che riguarda i rapporti tra strumento ed elettronica”

(P. Petazzi, Classic Voice)

 

 

 

 

 

 

 


5 STELLE dalla rivista Amadeus, gennaio 2022.

“Un percorso che coinvolge alcuni tra i più importanti compositori contemporanei, tutti capaci di mettere in luce una diversa sfumatura, di sfruttare da varie angolature le stupefacenti possibilità timbriche del flauto.

Un’affascinante immersione nelle possibilità del flauto contemporaneo.”

(Ruben Marzà, Amadeus, gennaio 2022)


Rivista BLOW UP., febbraio 2022 (intervista + recensione)

“Una raccolta dal polimorfismo accentuato, registrata con grande accuratezza da Massimo Marchi e condotta con spregio del pericolo dalla Faoro.

Un’artista che ci permette di viaggiare dentro le partiture sfruttando il suo Nagahara alla stregua di un sommergibile in missione. E’ un risultato raggiunto grazie a indiscutibili capacità tecnico-virtuosistiche e, soprattutto, per il tramite di una sensibilità fuori dal comune, in grado di restituire la dimensione umana delle partiture”.

(Piercarlo Poggio, BLOW UP., febbraio 2022)

Copertina BLOW UP.

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

Copertina e intervista sulla rivista internazionale Flute Colors a cura di Rogier de Pijper interamente dedicata alle tecniche estese sul flauto.

www.flutecolors.com


E. Garzia di Percorsi Musicali ne scrive: “Le interpretazioni della Faoro sono sempre efficacissime, perfetti veicoli di trasposizione del pensiero degli autori ma anche dimostrazioni di un tempismo incredibile. Laura fa apparire semplici cose maledettamente difficili per un flautista ed è in grado di esplorare qualunque situazione mantenendo un controllo naturale sullo strumento. Ceci n’est pas une flûte si candida inevitabilmente ad essere uno degli ascolti migliori del 2021.

La flautista Laura Faoro, allieva di Mario Caroli e Annamaria Morini, è una delle più brave e temerarie, perché senza paura si è subito cimentata con pezzi difficilissimi, percependo immediatamente i cambiamenti che l’interdisciplinarietà delle arti ha imposto anche ai flautisti; ne è riprova il premio Stockhausen vinto nel 2019 per l’interpretazione di KATHINKAs GESANG, le performance relazionate ad installazioni, teatro o video, senza dimenticare persino una laurea in archeologia con pieni voti.

La Faoro fa un ulteriore passo in avanti, affidandosi alle cure del sound engineer Massimo Marchi, che ha svolto sulle composizioni con l’elettronica un ottimo lavoro, utile per rendere quanto più impressive possibili le dimensioni sonore.”

(Ettore Garzia, Percorsi Musicali, novembre 2021)


“Non è un album facile, ma una registrazione profonda e ricca di suggestioni quella a cui è arrivata la flautista Laura Faoro. Nota anche nel lodigiano per aver partecipato negli anni scorsi ad alcuni festival del capoluogo e si ricorda il Prometeo Festival, la musicista con “Ceci n’est pas une flûte” (adattamento del titolo aforistico di un celebre quadro di Magritte), uscito per la Stradivarius, cuce intorno al suo strumento un abito sonoro di rara eleganza che mostra e intreccia i propri percorsi artistici.

Da un lato l’incessante spinta verso la ricerca di sonorità inedite, sorrette anche da un uso congetturale dell’elettronica (nell’album manovrata da Massimo Marchi, è evidenziata dal vivo dalla componente performativa), dall’altro la tenuta mentale ben piantata nella letteratura classica del flauto.

Da qui non è nemmeno tanto ovvio dire che nello spoglio d’ascolto dei brani, chiusi tra la fine del XX secolo e aperti dal XXI secolo, la Faoro vi entra con un bagaglio d’esperienze notevole. A tal proposito si ascoltino con attenzione “NoaNoa” della compositrice scandinava già Leone d’Oro alla Biennale Kaija Saariaho e “Dia Nykta” dell’indimenticabile Fausto Romitelli.”

(F. Francione, Il Cittadino, 15 dicembre 2021).